"Lo sport entra nelle carceri 2023"

Si è conclusa l’edizione 2023 del progetto "Lo sport entra nelle carceri", fortemente voluto dal Coni Lazio in collaborazione con la Regione, e coordinato dal tecnico federale Maurizio Forti. Nella casa circondariale di Viterbo, che sorge in località "Mammagialla", si è svolto il triangolare di calcio conclusivo della manifestazione sportiva.

Membri AIA CONI e dirigenti penitenziario

In prima fila nella realizzazione di questa importante iniziativa, gli arbitri della sezione AIA di Viterbo, guidati dal Presidente Luigi Gasbarri e dal segretario amministrativo Pierluigi Amadeo. A dirigere le gare, alternandosi nel ruolo di assistenti, gli arbitri Francesco Celletti, Silvio Settimi e Fabio Settembre.

Da sinistra Celletti, Settimi, Gasbarri, Settembre e Amadeo

Al termine degli incontri,c’è stata la consegna dei riconoscimenti ai protagonistida parte del delegato del Coni di Viterbo Ugo Baldi, del responsabile tecnico Adriano Ruggiero e del fiduciario Marco Marcucci. Si è trattato di una iniziativa tesa ad aiutare, attraverso il calcio e altre discipline sportive, i detenuti a recuperare il senso della vita, delle regole, dell’impegno e del gioco di squadra al fine di reinserirsi positivamente nel tessuto sociale.
Il CONI ha ringraziato per la preziosa collaborazione l’AIA viterbese nella persona del suo presidente Luigi Gasbarri; la dottoressa Natalina Fanti; il direttore del penitenziario Anna Maria Dello Preite; il direttore aggiunto Marco Grasselli; il comandante della polizia penitenziaria Dottoressa Mara Foti e il funzionario giuridico dottoressa Teresa Mariotti.

"Il torneo di calcio - ha detto il direttoredel penitenziario, Anna Maria Dello Preite - si colloca nell’ambito delle iniziative promosse dal Coni destinate alla popolazione detenuta e finalizzate a promuovere i valori dello sport come strumento di sviluppo e di inclusione. Se, come spesso si dice, lo sport è una palestra di vita, l’evento rappresenta la conclusione di un percorso di crescita importante, nella misura in cui ha consentito ad ognuno dei partecipanti di acquisire valori significativi quali la costanza, la perseveranza e la solidarietà".

Il progetto è stato fortemente voluto dal presidente del CONI Lazio". "Quella della rieducazione attraverso lo sport è una sfida impegnativa - ha detto Riccardo Viola - e passa attraverso questi progetti che mirano al potenziamento dell’autostima, allo sviluppo del potenziale personale, e al recupero di quei valori come la legalità, la lealtà e la cooperazione. Lo sport come sempre è uno degli strumenti più potenti per evolvere e diventare persone migliori".

Silvano Olmi